Nel nostro quartiere l’attività di barbiere e di paruchiera, qualche anno fa, era svolta da una decina di operatori. I loro “saloni” erano generalmente piccoli e spartani. Negli ultimi anni ne sono stati aperti altri, molto più attrezzati e moderni.
Prima della guerra all’angolo fra via Chilesotti e Cul del Saco, c’era la piccola barbieria ricavata in un angolo della cucina di Toni Moserle.
Guerrino Conzato, l’unico barbiere ancora in attività alla Conca, aveva il suo esercizio, aperto dal padre Antonio (Maran) (1921/1965) nel lontano 1948, fino al 1959 all’angolo della corte Puina, poco oltre dove è attualmente. Ha ricevuto la Medaglia d’Oro dall’Associazione Artigiani.
Piero Simoni, nato nel 1909, aveva la sua piccola e povera botéga nel vecchio fabbricato all’angolo fra via De Muri e S. Rocco. Si ricordano le sue forbici e le tosatrici a mano che servivano a sfumare le còpe (nuche) che non tagliavano mai bene e di conseguenza tiravano i capelli. Usava, come era consuetudine a tutti i barbieri, per tutti i clienti lo stesso pennello e la ciotola di metallo con la schiuma da barba. Appesa ad un chiodo, aveva una cinghia di cuoio per mòlare (affilare) il rasoio. È deceduto nel 1973.
Gigi Samperi era al Bosco e Angelin Barbieri in via Dell’Eva con il collaboratore Toni Carli. Angelin Barbieri, di bassa statura, indossava sempre la camicia e la cravatta, sia all’interno della sua botéga sia quando svolgeva il suo servizio a domicilio.
Il giorno di riposo settimanale si recava presso le famiglie di contadini della zona a tagliare i capelli agli uomini (non avevano tempo di recarsi dal barbiere) ed in cambio riceveva latte, uova ed altri prodotti agricoli. Lui era contento lo stesso perché gli servivano per sfamare la famiglia.
Il suo aiutante Toni Carli, in caso di bisogno, faceva le punture (iniezioni) e per questo era soprannominato il Dottore.
La paruchiera Zaira Romere, nata nel 1942, ha iniziato l’attività in via Chilesotti all’età di 12 anni assieme alla sorella Rosy. Nel 1969 si è trasferita nella nuova abitazione con annesso salone in via Valsugana assieme al marito Francesco Ruaro. È l’unica parrucchiera che esercita ancora l’attività. Ha ricevuto la Medaglia d’Oro dall’Associazione Artigiani per la sua lunga perseveranza.
Adriana Conte, moglie di Savino Martini, fin dal 1962 aveva il salone in via Chilesotti, all’angolo con via S. Giovanni Bosco. Nel 1980 si è trasferita in via Rovigo in Ca’ Pajella ed ha condotto il salone fino al 1999 quando le è subentrata la figlia Elisa.
Bruna Vanzo, dal 1954 al 1975, aveva il salone in via Dell’Eva. In seguito si è spostata in via Monte Grappa.
Si ricordano anche le paruchiere Nazzarena Schizzarotto, in via S. Rocco fino agli anni ’50, prima di trasferirsi nel milanese e Lina Capovin in via Dell’Eva negli anni ’40 e ’50.