Nel 1470, accanto alla Villa Da Porto (costruita intorno alla metà del Quattrocento), il nobile Giacomo Thiene costruisce una cappella gentilizia, l’oratorio di San Girolamo che diventa negli anni la chiesa del borgo, punto d’incontro e di riferimento spirituale per tutti gli abitanti della contrada. La costruzione della canonica è probabilmente contemporanea, compare nelle mappe del 1617 e del 1677.
La porzione di edificio lato strada (A), la più alta, è la più coerente e “nobile”, al suo interno conserva un caminetto con profilo in marmo rosso di asiago con le insegne dei conti Thiene, inoltre poggia su una cantina a volte. Il corpo posteriore (8), più basso, è pure antico, ma più di “servizio” (cucina, sala da pranzo al piano inferiore; camera, bagno al superiore).
Sul lato nord-est è stato edificato, probabilmente inizio ‘900, un corpo più basso (C), privo di valore storico o stilistico, ad uso ripostiglio. Il tetto di questa porzione dì edificio, è più basso della falda del corpo (A). Una ulteriore edificazione è avvenuta nel corso del ‘900, sempre sul lato nord-est, con la costruzione (D) di un vano ad uso centrale termica e un vano ad uso garage, addossati alla mura antica, risalente al ‘400 e delimitante le proprietà Da Porto. Questa mura antica è stata in parte sopraelevata. “Chiesa parrocchiale dell’Ausiliatrice in S. Girolamo (v. s. Gaetano)
La chiesa di S. Girolamo (vulgo S. Gaetano) e di Maria Ausiliatrice è sorta come oratorio domestico accanto al palazzo gotico del conte Giacomo Thiene nel 1470 in un avvallamento scavato dal torrente Rozzola (piccola roggia?) e denominato fin dal 1284 Conca, Lo stile dell’edificio è romanico con prevalenti elementi gotici. L’evoluzione della sua denominazione è indubbiamente legata al culto per il santo di famiglia, Gaetano (1480-1547; canonizzato nel 1671) e successivamente per il titolo dell’Ausiliatrice. Cosi nell’ultimo secolo assistiamo pure ad una evoluzione nei titoli dei tre altari barocchi di questa chiesa: S. Girolamo (tela di A. Maganza, S. Leonardo e Girolamo (A. De Pieri), SS. Ignazio e Luigi Gonzaga (A, De Pieri).
Lo sviluppo in prossimità di questa chiesa, la cui proprietà era passata successivamente alle famiglie Baseggio-Boselli, Colleoni e Mangilli-Lamperti di un vasto quartiere popolare ha indotto – fin dalla fine dell’800 – gli arcipreti di Thiene a chiederne ai proprietari l ‘uso per il catechismo dei ragazzi e per la messa festiva e talvolta anche feriale. Nel primo dopoguerra chiesa e attiguo palazzo furono occupati dapprima dall’Istituto dei Comboniani (1919-1922) quindi dal Collegio Vescovile (1922-1956), ed infine dal Seminario Minore di Padova (1956-1969), Naturalmente la chiesa continuò a servire anche al quartiere, dove per altro vengono adibiti alcuni locali per una casa canonica e per un ricreatorio giovanile (1935-1939) e la sede di numerose associazioni cattoliche destinate a preparare la nascita di una nuova comunità parrocchiale. Questa fu costruita ufficialmente nel 1980 con il titolo di Maria Ausiliatrice alla quale è stata dedicata l’attuale chiesa parrocchiale.”
Storia di Thiene, M. Guiotto, G.A. Cìsotto, E. Reato, G,L, Fontana, G. Dal Zotto, La Serenissima
Nel corso del sopralluogo un’indagine sulle esigenze e richieste della Parrocchia. Da essa è emerso che attualmente gli spazi destinati alle attività collettive non sono sufficienti e che mancano degli appartamenti da destinare al Parroco e ad un eventuale ospite. Per queste ragioni abbiamo deciso di creare al piano terra due sale, una per lo studio privato del Parroco, e l’altra per riunioni parrocchiali e Consigli Pastorali. Il piano superiore è stato reso accessibile anche attraverso una piattaforma elevatrice, dal momento che tra le richieste figura anche la creazione di spazi abitativi per un prete anziano affiliato al Parroco o un ospite. Al primo piano troviamo infatti una zona notte destinata al Parroco, alla sua perpetua e ad una eventuale terza persona, adeguatamente distribuite, e una cucina dotata di sala da pranzo; i servizi igienici risultano privati per la perpetua ed in comune per il Parroco ed il suo ospite. Il sottotetto è stato mantenuto quale deposito di materiali inerenti le attività della Parrocchia ed è separato dagli altri ambienti mediante una porta posta al termine della rampa che ad esso conduce; in questo modo il primo piano può essere riscaldato senza che ci siano dispersioni termiche al piano superiore. Infine si è pensato di rifare la scala in legno che conduce al sottotetto ripristinando forme e materiali simili a quelli della scala esistente, I luoghi destinati alle attività parrocchiali.
Università degli Studi di Trento A.A. 2015/2016
D.I C.A.M. Corso di Laurea in Ingegneria Edile Architettura
Corso di Conservazione, Recupero e Ristrutturazione degli Edifici
Prof. Arch. Giorgio Cacciaguerra