Negli anni ’30, lungo via Cul del Saco (via S. Giovanni Bosco), vicino all’attuale rotonda con via S. Domenico Savio, i quattro spazzini di Thiene scaricavano le immondizie che raccoglievano lungo le vie della città con i loro piccoli carretti a mano. Ognuno le teneva nel proprio settore: in seguito le vendevano alla famiglie che le utilizzavano come fertilizzante per l’orto.
I materiali vari non riciclabili venivano scaricati in fondo a via Masere, vicino al passaggio a livello, fra la strada e la ferrovia, dove c’era un ampio avvallamento che con il tempo è andato colmato.
Per non disperdere le immondizie in vari posti, nel 1940 venne costruito, verso la fine della via Cul del Saco, un deposito, originariamente pensato per accumulare temporaneamente le immondizie: i luamari, un’area delimitata da un muro in sasso e da un portone in legno che spesso rimaneva aperto. Purtroppo le immondizie vi rimanevano per lunghi periodi e tutta la zona era infestata da una miriade di mosche e i pantegani (topi) scorrazzavano indisturbati: in tutta l’area stagnava una puzza tremenda. Al suo interno spesso veniva appiccato il fuoco da recuperanti per pulire i cavi elettrici dalla guaina esterna e poter vendere il prezioso rame. In quei giorni in tutta la zona si diffondeva un forte odore maleodorante, il fumo si espandeva ed arrecava molto fastidio alle persone ed agli animali delle fattorie vicine, quelle delle famiglie Balasso, Saccardo e Borriero. Molto spesso dovevano far intervenire i vigili del fuoco. Per transitare lungo la strada ci si doveva otturare il naso.
Spesso i bambini della Conca vi andavano a cercare qualcosa con cui giocare: con le scatolette delle sardine si costruivano dei piccoli camioncini che poi facevano girare su delle piste ricavate sulla terra battuta.
Giovanni Longo (Zanoto) aveva il contratto con il Comune di trasferire periodicamente, con i propri camion, tutte le immondizie nella cava dismessa di Cappozzo a Sarcedo (una volta non esisteva la raccolta differenziata).
Nel 1977, all’interno dei luamari è stato rinvenuto il corpo senza vita di Severino Dall’Igna abitante in via Ca’ Orecchiona.
Con l’avvento dei cassonetti lungo le strade della città, i luamari sono stati eliminati nel 1975 ed al loro posto, molti anni dopo, sono stati costruiti alcuni capannoni all’interno di uno dei quali in seguito è stata aperta una discoteca.
Prima di spostarsi al Majo a Ca’ Orecchiona, di fronte astoria del Rione della Conca di Thiene