Nato nel 1924 abitava nella corte Berto di via Chilesotti ed era soprannominato Turcheo.
Da giovane ha fatto il carrettiere ed ha sempre avuto una grande passione per i cavalli. Ebbe un grave infortunio ad una gamba finendo sotto ad una ruota e rimase claudicante per tutta la vita. Non si è mai sposato.
In seguito si è trasferito assieme ai fratelli in via S. Gaetano ed ha lavorato per molti anni presso il bar del Patronato Giuseppini in via S. Maria Maddalena.
Nel 1965, quando in Conca arrivò don Luigi Rossato, poiché in Patronato Maria Ausiliatrice la presenza dei ragazzi ed adulti era in continua crescita, venne assunto a tempo pieno come barista (era anche molto più vicino a casa).
Gli piaceva molto il gioco del lotto e delle carte.
Alla sera, quando il lavoro del bar diminuiva, organizzava interminabili partite di tresètte, di foraccio o di brìscola ciacolóna con gli amici.
Durante gli anni trascorsi in Conca, per cercare di aumentare le poche entrate del Patronato ha organizzato una continua e capillare raccolta di materiali di scarto: ferro, metalli vari, stracci, carta, vetro, mobili vecchi girando per le famiglie ed aziende della città con un carretto trainato da un cavallino pony nero che accudiva personalmente nel retro della canonica.
È rimasto al bar del Patronato fino alla meritata pensione. Il soprannome con il quale veniva chiamato da alcuni ragazzi era Baribolo.
È deceduto per infarto nel 1990 a 66 anni.