Nei decenni passati, a Thiene non c’erano molti medici di famiglia. Erano, alla pari dei sacerdoti e del farmacista, molto riveriti ed ascoltati. Seguivano sia le persone adulte, sia i bambini di casa.
Quando una persona aveva bisogno di una visita, un familiare doveva recarsi in bicicletta nella sua abitazione prima delle ore otto del mattino per avvertirlo (la prassi è cambiata con la diffusione del telefono): in mattinata il dottore arrivava.
In casa bisognava far bella figura: si riordinava la camera, si cambiavano gli asciugamani mettendo quelli bianchi, con le frange, tenuti da parte appositamente (era abitudine che il medico dopo la visita si lavasse le mani). Sul comodino, vicino al letto dell’ammalato, si appoggiava un tovagliolo con un cucchiaio perché il dottore lo usava per controllare la gola (non c’erano gli stick attuali).
Gli ambulatori ospedalieri non erano ancora stati allestiti e così, quando il medico ordinava una visita specialistica, bisognava andare alle Mutue in via Rasa.
Si ricordano i dottori: Cadore di via De Gasperi, Caretta di via Trieste, Oriani di via Cavour, Pizzato di via Vanzetti, Scarpari di via Zanella, Tagliapietra di via S. Maria Maddalena, Zancan di piazza Scalcerle.
A prendere le medicine ordinate si andava da Niero, l’attuale farmacia Cinzano.