Fino agli anni ’50 per i giovani il ballo era considerato un divertimento un po’ sconveniente. Alla sera, specialmente le ragazze, non potevano uscire e quindi le feste venivano organizzate alla domenica pomeriggio. Ma nelle stesse ore, in Duomo, si svolgevano le funsiòn (celebrazione liturgica) ed era quasi obbligatorio esseri presenti. Spesso le ragazze, con vari piccoli sotterfugi riuscivano ad organizzarsi e partecipare ai primi festini.
Usando dei piccoli stereo e le luci psichedeliche, i gruppi di giovani si divertivano a ballare, ma alle cinque, massimo cinque e mezza, tutti a casa. Non circolavano molti liquori e bibite, tramezzini o pasticcini, ma solamente qualche pezzetto di pane con mortandèla bologna.
Negli anni seguenti i festini hanno avuto grandissima diffusione e sono state aperte varie sale da ballo e discoteche.