Foto scattate nell’abitazione di don Andrea a Campolongo sul Brenta nel 2017 qualche settimana dopo la ricorrenza del suo 55° di sacerdozio. Dopo una sosta a casa sua, don Andrea ha voluto accompagnarci fino al sagrato della chiesa di Campolongo dove avevo l’auto in sosta. Durante il breve tragitto, si ferma una signora che, dopo aver aperto lo sportellino della propria macchina, si rivolge a don Andrea raccomandandogli di tornare a casa a prendere una giacca per coprirsi, perché era un pomeriggio freddo. Ma lui, sebbene in maniche corte, ha proseguito il cammino. Questo piccolo episodio mi ha fatto capire l’affetto e la cura con cui gli si rivolgevano i parrocchiani. Dopo i consueti saluti sono ripartito con mia sorella alla volta di Thiene, don Andrea restava lì a guardare: in quel momento, sicuramente, pensava a tutti noi della sua Conca. Qualche anno prima ho avuto modo di incontrarlo a Enego, dove, dalla Chiesa Parrocchiale, ci siamo diretti alla vicina canonica da cui si poteva ammirare il Monte Grappa quasi fosse a un passo. Era entusiasta delle montagne circostanti e me le descrisse dettagliatamente anche se nel frattempo si era alzato un forte vento e io non vedevo l’ora di mettermi al riparo. Entrati in canonica, la prima cosa che mi ha fatto vedere è stato lo studio-biblioteca con molti libri antichi dei quali andava fiero.